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al testo di Lorena Turri
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Filastrocca scritta insieme all'amico di facebook Lorenzo Gobello. Grazie, Lorenzo.
"Se mai giungesse il giorno e l'ora in cui il denaro accumulato in ogni materasso o negli anfratti non dovesse più servire, che mai si potrebbe dire? Forse che l'essere umano ha smesso di amar solo se stesso. Allora per ogni banconota faremo una barchetta che lasceremo andare alla corrente lentamente sospinta con un soffio lieve a far festa fino alla prossima testa che sorridendo scorgerà questo naviglio annunciatore di cotanto risveglio. Oppure un cappello per il muratore aitante e bello che possa lavorare sotto al sole tra la gente e i mattoni in allegria contenti tutti che casa sua è anche la mia. Ma anche un uccellino canterino e lieto che voli, voli, voli lassù dove le nuvole smettono di piovere e brontolare per lasciare sereno chi vuole ascoltare dei silenzi siderei il dolce narrare. O una rosa variopinta senza spine e senza tempo per dire ti amo amore più intensamente e più di sempre. Ogni giorno ti ho sognato e ogni notte ti ho amato. Ma questo non mi è mai bastato fino a che il sorriso ti ho ridato. E delle monetine tintinnanti che cosa mai faremo? Un concerto con tutti gli strumenti in uno spazio aperto in mezzo ai fiori e al verde per allietare tutti quanti riescano a vedere violini vibranti far danzare sorridenti gatti, topi lenti, lenti e pulci comprese lasciate giocare ai loro peli appese!" |
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